Questo itinerario di due giorni parte dal Rifugio Pordoi, attraversa l'altipiano del Sella e scende verso il Rifugio al Pisciadù. Il secondo giorno si completerà ritornando per un altro sentiero al punto di partenza.
L'itinerario è uno di quelli speciali, perché speciale è questa montagna che regala emozioni quasi extraterrene ;-)
Eravamo in nove ad attraversare il Sella, e al mattino trovare il ritmo per salire sulla forcella del Pordoi è stato difficile perchè nessuno di noi era andato regolarmente in montagna in questa stagione e perchè la rampa per raggiungere il rifugio è di 600 metri.
Con calma ci siamo arrivati e sulla forcella abbiamo fatto il primo brindisi alla nostra fatica e ci siamo riposati, prima di riprendere il cammino verso l'interno della montagna. Ci aspettava la parte più tranquilla di sentiero, a destra del Valon del Fòs e sotto la Cima Boè, che ci avrebbe portati al rifugio Boè, tappa intermedia.
Ripartiti dal Boè e dopo un po' di fannullenza, ci mancava solo l'ultimo pezzo del sentiero, quello più interno alla montagna e meno turistico, per arrivare prima di sera al rifugio al Pisciadù. Dovevamo passare sull'Antersas sopra la Val de Mezdì prima di poter scendere per la Val de Tita fino al Pisciadù. A differenza di due anni prima, quest' estate non c'era neve quasi da nessuna parte e non si rischiava di scivolare.
Siamo arrivati al rifugio molto stanchi e alla cena, a cui siamo giunti per ultimi, abbiamo ripulito una tavola imbandita di ogni ben di Dio in venti minuti. Abbiamo festeggiato bevendo grappa e siamo andati a dormire senza ancora sapere quale sentiero avremmo fatto il giorno dopo.
La mattina seguente alle 8, dopo la colazione, si stava già bene, il sole scaldava. Abbiamo deciso di girare intorno alla montagna, per il sentiero 677, salendo per la Val Ciadin. Qui, oltrepassata la Forcela dei Ciamorces, siamo di nuovo dalla parte del Pordoi, sopra l'Altipiano delle Mesules e diretti verso l'Antersas e verso i rifugi del giorno prima.
Su questo sentiero c'è solo un passaggio pericoloso, prima di giungere nella Val Ciadin. Qui spesso c'è neve anche d'estate ed è più facile passare, ma questa volta c'era solo ghiaccio coperto di ghiaia che ci obbligava a salire due metri di roccia bagnata, attrezzata con chiodi e cordino.
Poi però, per tutta la traversata di ritorno, il cammino è stato tranquillo. Alcuni di noi, invece di risalire e riscendere l'Antersas, hanno preferito fare la ferrata che lo aggira. Ci siamo ritrovati al rifugio Boè per mangiare, stanchi assai, e di buon animo ci siamo poi avviati verso il rifugio Pordoi. La discesa finale verso il Passo Pordoi, fatta parzialmente saltando, ci ha dato il resto.
Le nostre cartine:
Tabacco, foglio 05 - Val Gardena - Alpe di Siusi (1:25.000)
Kompass 59 - Sellagruppe (1:50.000)
9/10 agosto 2003